Sulla scia dei confortanti risultati in campionato, il club siciliano, forte di alcune "stelline", punta a uno dei posti riservati alla categoria nel tabellone del trofeo. Bilancio positivo nonostante la flessione.

di Orio Bartoli

Colonnese, Sanseverino, Bucciarelli, Francabandiera: quattro giovani in gamba, i "quattro moschettieri" del Giarre, la squadra che per tutto il girone d'andata ha tenuto validamente testa alle due regine del girone B della C1, Perugia e Terni, per poi perdere un po' dello smalto iniziale e avere qualche battuta a vuoto di troppo che l'ha fatta precipitare verso il centro classifica. Un ridimensionamento comunque che, almeno per ora, non ha creato sconquassi.

Il suo allenatore è Angelo Orazi, ex centrocampista dai piedi buoni, una quindicina di campionati in A disputati a buon livello: Roma, Verona, Pescara, Catanzaro, Udinese, le tappe del suo pendolo tra Sud e Nord e viceversa.

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Quattro giovani ai quali se ne possono unire altri come il portiere Scalabrelli proveniente dal Napoli e il mediano Treppo, prelevato dall'Udinese. A questi giovani talenti si aggiungono l'esperto Biviano, il laterale di destra Tebi, l'attaccante Buoncammino, l'interno Tarantino, il regista Regina. Completano la rosa dei giocatori Dalla Costa, Gespi, Carnà, Tramontana.

La disposizione tattica di base della squadra prevede uno schieramento a zona con l'impiego del battitore libero. Orazi ricorre con frequenza però a una variante nello schieramento del reparto più avanzato: talvolta viene proposto con una punta centrale, Buoncammino, e due tornanti offensivi, Sanseverino e Bucciarelli; altre volte don due punte, Buoncammino e Francabandira, e un regista avanzato, Dalla Costa.

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