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Le grandi stagioni del Riposto

Candido Cannavò inviato speciale a Riposto

L'ex amatissimo direttore della rosea Gazzetta dello Sport è stato, agli inizi della carriera, inviato sportivo del giornale La Sicilia su numerosi campi da gioco della Sicilia. L'11 maggio del 1952 fu spedito a Riposto per seguire un match di fine stagione tra i locali e la Notinese, squadra di Noto. Ecco un estratto della cronaca della gara pubblicata il giorno successivo sul quotidiano catanese.

Formazioni

 

 

Riposto

 

Notinese

Vitti; Moro, Ariosto; Carlin, Arcidiacono, Spoto; Scimone, Dumani, Carussio, Coco, Flumini

 

Notoladeca; Baldassari, Pierazzini; La Franca, Briganti, Sbaragli; Rametta, Pellegrino, Croce, Brazzano, Mannarà

Arbitro: Palmieri di Cosenza

 

 

Infortuni ed espulsioni in serie: al 2' Carussio si prende un colpo al viso ed esce fuori campo per non più rientrare. Urla, addirittura, per il dolore e verrà ricoverato in ospedale. Al 32' della ripresa, Scimone è colpito al capo da un sasso diretto, evidentemente, ad altra destinazione: starà fuori per qualche minuto. Poco dopo inizia la ridda delle espulsioni: prima Spoto e La Franca per scorrettezze reciproche, poi Mannarà, nella ripresa riequilibra le forze.

[...]

Dopo queste premesse è chiaro che non si può parlare di giuoco: in poche parole non se n'è visto per niente. Ci sono state, è vero, azioni da rete in buon numero, ma nessuna che arrivasse a giusto epilogo di una trama ben congegnata o di uno scambio indovinato. Si tirava a campare: i quattro avanti del Riposto erano praticamente tre, visto che Flumini (un Flumini stanco e pauroso dei contatti diretti) si rendeva utile svolgendo un lavoro di tamponamento e di rilanci. E, inoltre, non bastavano a scalfire la solida muraglia difensiva della Notinese, con quei diavoli di Baldassari e Pierazzini che facevano guardia sicura ad un Notoladeca in formissima. Approdarono a un bel niente, infatti, i tentativi generosi di Dumani e Coco, che furono i migliori tra i locali, e i tiri frequenti, ma molto spesso fuori bersaglio, di uno Scimone insidioso, ma troppo discontinuo.

[...]

Altra occasione perduta dagli azzurri al 38'. Scorribanda di Pierazzini all'attacco e centro che trova Pellegrino solo davanti a Vitti: ancora a lato! Si riprende col Riposto all'attacco: una serie di punizioni dal limite restano senza esito. Poi è Croce che manda alto uno dei suoi rarissimi tiri e così pure Rametta. Al 25' Scende ancora Pierazzini che passa a Mannarà. Il tiro è saettante, ma Arcidiacono salva. Al 32' il sasso in tesata a Scimone e le espulsioni di La Franca e Spoto, seguita da quella di Mannarà al 35'. Ormai è finita: Scimone conclude un suo guizzo estremo tirando a lato e Vitti, al 43', salva la partita, lanciandosi sui piedi di Pellegrino. E, per fortuna, arriva presto la fine.

Candido Cannavò La Sicilia, 12-V-1952

 

 

 

 
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