1911:
La popolazione dei tre Comuni della ex Contea ammonta a
31.772 anime, di cui 15.967 giarresi.
♦
La nuova parrocchia di Macchia si separa da S.Isidoro.
♦
Il 2 marzo, a causa di una forte nevicata nella zona
etnea, il sindaco di Giarre chiede l’intervento
dell’esercito per liberare le vie di accesso alle
frazioni di S.Alfio e Milo rimaste isolate.
♦
In maggio si tengono solenni manifestazioni per il
cinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia: le
celebrazioni, aperte da cinque colpi di cannone,
prevedono concerti, un corso di fiori lungo la via
Callipoli, una fiaccolata ed un convivio di studenti
universitari appositamente giunti in treno da Catania.
♦
Domenica 25 maggio si tiene una manifestazione
anticlericale indetta dal comitato universitario di
Giarre; vi partecipano, tra gli altri, il sindaco con
tutta la giunta municipale, i componenti del club
democratico e del club Savoia, i membri del Gabinetto di
Scienze e Lettere, i Democratici, i Repubblicani, la
Società Operaia.
♦
Il
primo giugno, la famiglia reale, in occasione della
visita in Sicilia, transita attraverso la stazione di
Giarre presso la quale viene allestito un
palco ornato di tricolori: “qui per una passerella,
che è un trionfo floreale, i sovrani passano dalla
stazione della circumetnea a quella della ferrovia di
stato trasformata in una serra” (Corriere della
Sera).
♦ Il 4 giungo viene fondato il circolo anticlericale
Scienza e Verità, sarà definito "covo di mangiaparrini". ♦
Nello stesso giorno, lo scrittore Luigi Capuana, in
visita alla città, viene acclamato al teatro municipale;
il Corriere di Catania racconta che "alle dieci e
mezza un imponente corteo mosse verso la stazione per
rilevare l'insigne letterato che per un giorno ha voluto
onorare la nostra cittadina".
♦
Il 23 giugno nel corso di una tragica rapina ai danni di
un fattore di Macchia, il figlio di questi oppone
resistenza “afferrato un fucile, ne esplose un colpo
contro i malandrini. Immediatamente il disgraziato
veniva freddato da una fucilata esplosagli dai
malandrini che si davano alla fuga. Da una macchia di
sangue rinvenuta sullo stradale, si ritiene che vi sia
un malfattore ferito”. (Corriere della Sera).
♦
L'11 settembre una serie di scosse telluriche scuotono
la città di Giarre: “Quando fu avvertita verso le 7
una scossa più violenta delle altre, tutta la
popolazione si riversò nelle piazze e nelle vie
innalzando preghiere. Gli ammalati dell’ospedale furono
portati a braccia dagli infermieri e dalle suore nella
pubblica via e ricoverati sotto una tenda improvvisata”
(Corriere della Sera).
♦
Il 15 ottobre un nuovo violento terremoto causa oltre 20 morti e 40
feriti, molti dei quali estratti vivi dalle macerie;
oltre 200 gli sfollati a Macchia, Baglio e Rondinella mentre
l'ospedale di Giarre viene precauzionalmente evacuato. I
quotidiani nazionali divulgano con notevole ritardo la
notizia, come leggiamo sulla corrispondenza de La
Stampa: “Giunge in ritardo, a causa della rottura dei
fili telegrafici, la notizia di un violentissimo
terremoto avvenuto nel territorio compreso tra Acireale
e Giarre (…). Verso le 14 si sparse la voce che
l’ufficio telegrafico di Giarre non rispondeva (…).
Verso le 15, però, è giunto a Giarre un uomo a cavallo
spaventatissimo: egli portò la notizia che in tutta la
zona compresa tra Acireale e Giarre il terremoto era
stato violentissimo. Le case avevano sobbalzato,
parecchie erano crollate con grande fragore, seppellendo
sotto i rottami gli abitanti (…). C’è chi dice che a
Mascali sarebbe crollata la chiesa proprio nell’ora
delle funzioni domenicali (…). Il sindaco di Giarre ha
telegrafato alla nostra sottoprefettura annunciando che
a Baglio vi sono 8 morti e 40 feriti. Le nostre
popolazioni sono sotto un’impressione enorme. La gente
ha abbandonato le case e si è riversata nelle campagne
urlando mossa da terrore. (…) Nuove schiere di
carabinieri, agenti e soldati sono giunte da Catania e
l’opera di salvataggio continua sempre, accanita e
rapida”. Queste alcune delle vittime nella cronaca
dell'inviato speciale del Corriere della Sera:
“A Fondo Macchia è morta una bambina di due anni; è
gravemente contuso certo Salvatore Nucifora colla moglie
Palma che ha una gamba fratturata. A Baglio la figlia
decenne di certo Alfio Barbagallo è morta.; un suo zio
ottantenne è gravemente ferito ed una giovane sposa
certa Giovanna Patanè è pure morta”. Nella borgata
Rondinella “non si vede che una distesa di macerie.
L’opera di salvataggio procede alacrissima da parte di
carabinieri e soldati. I coraggiosi sfidano la minaccia
di muri oscillanti per tentare il salvataggio tra le
macerie del villino del cav. Gregorio Romeo. Dei gemiti,
delle fioche invocazioni sospingono nel lavoro che dura
da ore. Vengono estratti il cadavere di una vecchia
signora: la moglie del cav. Romeo, quindi quello della
figliuola dello stesso, Margherita, eppoi quello del
cuoco, certo Castaldo. I gemiti sono sempre distinti e
finalmente si estraggono altri due figli del cav. Romeo,
Ignazio ed Enrico, gravemente feriti. Nella villa
alloggiava anche la figlia dell’illustre pittore Sciuti
che è rimasta miracolosamente salva. (…) Nella borgata
di Fondo Macchia che ebbe a soffrire maggiormente la
convulsione tellurica, mi si presenta la luce sanguigna
di torce resinose, squarcianti, tratto tratto, le
tenebre fittissime. Nell’oscurità vibrano grida
angosciose, gemiti e pianti. E’ un andare veloce di
persone che portano la sollecita loro opera di soccorso
ad altre vaganti tra le macerie ed invocanti colla voce
rotta dal pianto i loro cari perduti. (…) Viene estratto
il cadavere di una bambina e la madre appena scorge la
figliola la prende in braccio, la bacia perdutamente e
vuole portarla seco. Faticosamente le viene tolta e,
disperata, la povera donna segue il triste corteo,
lacerandosi il volto colle unghie e struggendosi in
lacrime. Nella proprietà di certa Francesca Greco, vi
era un graziosissimo villino che è stato ridotto ad un
ammasso di macerie. Dopo tenaci fatiche vengono tratte a
salvamento le signorine Caterina e Concetta Cutuli, che
hanno riportato soltanto lievi ferite; mentre a pochi
metri dalle stessi si rinviene stesa al suolo e lorda di
sangue una simpatica e formosa contadina, certa Patanè
Giovanna. Era appena diciottenne e sposa da qualche
mese. Il marito accarezza e bacia il cadavere ancora
caldo piangendo disperatamente. E più avanti altri
cadaveri si ritrovano e scene di dolore si susseguono.
Complessivamente (…) finora vi sono venti cadaveri ed un
centinaio di feriti”.
♦
Il Comune di Giarre approva una convenzione con la ditta
Di Mauro, che gestisce la centrale idroelettrica, per la
distribuzione di acqua potabile nelle abitazioni della
città e per l'istallazione di 30 fontanelle pubbliche.
♦
A Riposto viene costruita la chiesa di S.Giuseppe.
♦
Il Comune di Giarre viene scelto dal Ministero
dell’Istruzione per l’istituzione di una sezione
sperimentale magistrale presso il ginnasio isolato, cioè
privo della naturale prosecuzione del Liceo classico. La
scuola, nonostante l’alto numero di iscrizioni, chiuderà
al termine dell’anno scolastico 1918/19.
♦
La nuova legge elettorale, allargando il suffragio,
innalza il numero degli elettori che, nel collegio di
Giarre, passano da 3.086 a 19.300.
1912:
Viene abbattuta la cappella del vecchio cimitero del
Duomo di Giarre; danneggiata dal sisma del 1908, sino al
1910 vi erano stati estratti i resti delle sepolture,
tra le quali diverse salme imbalsamate.
♦
Il Municipio presenta al Governo una richiesta per
istituire una fermata a Giarre per il treno direttissimo
Siracusa-Napoli-Roma.
♦
Nel corso dello stesso anno, un privato presenta un
progetto per la costruzione della tramvia elettrica del
Bosco Etneo: non verrà realizzata nonostante il Comune
di Giarre conceda il diritto di passaggio gratuito sul
proprio territorio.
♦
Viene costruito un lazzaretto lungo la via Cecchina,
strada di campagna a nord-est del centro di Giarre:
ospiterà i contagiati dalle numerose epidemie di tifo,
colera e vajolo.
♦
Apre la Cassa operaia depositi e prestiti S.Isidoro.
♦
In ottobre, una piena del torrente Macchia travolge i
ponti della stradale e della linea ferroviaria nei
pressi di S.Maria La strada; due caselli daziari e molte
proprietà vengono danneggiate dalle acque.
♦
Il 17 ottobre si registrano dimostrazioni e disordini al
Ginnasio di Giarre: i candidati agli esami di licenza
contestano l’eccessivo rigore della commissione.
♦
Il 15 dicembre a causa di uno scambio inserito male, il
treno diretto da Catania si scontra con un treno merci
fermo alla stazione di Guardia-Mangano provocando 15
morti e 20 feriti: tra le vittime del disastro
ferroviario diversi giarresi, tra i quali anche il
segretario comunale, sua moglie e la figlia. Il capo
stazione verrà arrestato a Giarre due giorni dopo.
1913:
Edoardo Pantano viene riconfermato per il terzo mandato
in rappresentanza del collegio di Giarre alla Camera dei
Deputati. Unico candidato, raccoglie 7.548 voti, 10
quelli dispersi.
♦
Viene collocato, nell’omonima villa, un busto di
Garibaldi opera dello scultore De Francesco.
♦
Dopo molte polemiche viene rimosso il chiosco collocato
in piazza Duomo: era ritenuto antiestetico.
♦
Viene disposta la costruzione di una tettoia metallica a
cinque campate nella stazione ferroviaria di Giarre:
importo dei lavori 11.800 lire.
1914:
In gennaio tutti i consiglieri municipali democratici si
dimettono perché il sindaco e la giunta sono stati
coinvolti in una inchiesta giudiziaria.
♦
Dopo la breve gestione del commissario prefettizio
Carmelo Castrogiovanni, il liberale Orazio Trombetta,
professore di Diritto Commerciale nella Regia Scuola di
Commercio di Riposto, viene eletto sindaco: rimane in
carica sino al 1920.
♦
Un uomo politico giarrese, già membro dell’amministrazione
comunale, viene condannato a sei mesi di reclusione ed
800 lire di multa per una truffa perpetrata ai danni
delle Ferrovie nella gestione degli appalti in occasione
della visita del Re; l'accusa ha avuto origine dal
settimanale locale "Il Popolo", giornale del movimento
operaio. Il politico verrà prosciolto in appello da ogni
accusa.
♦
Aprile: Giarre è scossa dal tragico gesto di un uomo che
si suicida dopo aver brutalmente ucciso a colpi di scure
la moglie e la figlia di 5 anni.
♦
In maggio una violenta scossa di terremoto colpisce
Giarre: si registrano panico e numerosi danni agli
edifici; il Giornale d’Italia riferisce che “in pochi
momenti le vie e le piazza sono state invase dagli
abitanti che, sorpresi nel sonno, sono fuggiti di casa e
si sono accampati all’aperto”. Il New York Times
pubblica una corrispondenza simile: "L’intera
popolazione è scattata fuori dal letto nelle strade,
dove si è accampata in gruppi per il resto della notte.
Sono state registrate non meno di quindici scosse. Molti
stabilimenti sono stati demoliti e molti altri
squarciati, ma non è riportato alcun morto”.
♦
Inaugurato a Riposto il teatro Puglisi, ospiterà, tra
gli altri, Wanda Osiris ed Ettore Petrolini.
♦
Le esportazioni di vino da Riposto ammontano ad 13.931
ettolitri, di cui 12.419 verso l'interno (Genova,
Napoli, Venezia, Spezia, Ancona e Taranto) e le
rimanenti verso l'estero (Austria-Ungheria, Bulgaria,
Tripolitania, Malta, Egitto, Usa).
♦
Viene aperta a Giarre una Regia scuola popolare operaia
per Arti e Mestieri allo scopo di istruire nuovi
tecnici, operai, capi officina; nel 1924 diverrà Regia
Scuola di Avviamento al lavoro e nel 1939 sarà
trasferita nel nuovo edificio scolastico, l’attuale
plesso Verga di piazza Immacolata.
1915:
Il 17 maggio si registrano alcuni scontri nel corso di
una manifestazione interventista (l’Avanti!): un gruppo
di studenti attraversa le strade di Giarre inneggiando
alla guerra, ma nella piazza S.Pietro di Riposto vengono
affrontati e messi in fuga dai socialisti giunti sul
posto.
♦
L’edificio scolastico di piazza Macherione viene
destinato ad alloggio militare.
♦
Il 29 dicembre, nei pressi della stazione di Acireale
deraglia il treno che alle ore 5.55 era partito da
Giarre: si registrano diversi feriti.
♦
Il 23 gennaio il Ministero dell’Interno dispone misure
straordinarie per il mantenimento dell’ordine pubblico
in previsione di tumulti scatenati dall’aumento del
prezzo del pane: a Giarre vengono dislocati 50 militari.
1916:
Il Comune istituisce una raccolta di foto dei caduti
giarresi nella Grande Guerra; le immagini saranno
esposte nella sala del Consiglio. Al termine del
conflitto si costituiranno le sezioni giarresi
dell’Associazione nazionale Combattenti e Reduci e
quella dei mutilati.
♦
Una delibera del Municipio individua le aree pubbliche
per lo stazionamento delle carrozze: piazza Umberto I
(oggi Arcoleo), piazzale della stazione sicula, piazza
della stazione e piano del silenzio (oggi Ungheria).
♦
Nel mese di marzo muore il vecchio sindaco Raffaello
Grasso: dopo la celebrazione solenne delle esequie, il
Municipio decide di intitolargli la strada parallela
alla via Archimede (oggi corso Italia) che ancora oggi
porta il suo nome.
♦
Dopo 42 giorni muore il suo storico rivale Lucio
Quattrocchi.
1917:
Tra il 5 ed il 21 novembre circa 600 profughi
provenienti dalle terre occupate dagli Imperi Centrali
dopo la disfatta di Caporetto giungono in treno a
Giarre. Duecento di questi, provenienti principalmente
da Cismon del Grappa e da Enego
(Vicenza), rimarranno ospitati in città. I cismonesi vi
resteranno fino al 1919, grazie alla generosità del
comitato profughi che raccoglierà 16.284 lire per il
loro mantenimento. Nel corso della permanenza della
popolazione veneta in città, la sede municipale di
Cismon sarà retta a Giarre dal sindaco Massimiliano
Vanin. Un profugo cismonese, Eugenio Tomasi, così
racconta la fuga della famiglia in Sicilia: “Con la
ritirata [di Caporetto, n.d.a] abbiamo avuto
l’ordine di evacuare e abbiamo fatto tre convogli. E’
venuto a darci l’ordine il maresciallo dei carabinieri.
La nostra famiglia fino ad allora era rimasta sempre in
casa e quella volta ci hanno detto che avremmo dovuto
andarcene da casa per sei mesi: <<Lasciate qui tutto>>.
Allora siamo partiti io, la mamma, il papà, mio fratello
più piccolo che era del ’14 mentre una mia sorella era a
Feltre con i nonni. Noi siamo andati con il primo
convoglio a Caltanissetta; il secondo è andato a Giarre
e il terzo in altri paesi là, della Sicilia: tutto il
paese di Cismon è andato in Sicilia”.
♦
Il picco della “spagnola” provoca 332 vittime nel corso
dell’anno; alla fine dell’epidemia, durata diversi mesi,
i decessi in città saranno oltre 1.000.
♦
Un piroscafo commerciale, viene silurato da un
sommergibile austro-ungarico, all’interno del bacino
portuale di Riposto.
1918:
Il 17 gennaio, dopo un lungo peregrinare, giunge alla
stazione ferroviaria di Giarre la statua della Madonna
del Pedancino, rimossa dalla chiesa di Cismon del Grappa
per evitare che cadesse nelle mani degli occupanti. Una
solenne processione la scorta sino al Duomo. Verrà poi
collocata nella chiesa dei Carmelitani.
♦
Il 4 novembre, in seguito alla diffusione della notizia
dell’armistizio, la popolazione si riversa per le strade
cittadine, affollando le chiese mentre il comune dispone
l’illuminazione straordinaria degli edifici pubblici. La
Guerra si conclude con 361 caduti giarresi. Di questi,
secondo i bollettini ufficiali del Ministero della
Guerra, 55 sono morti in combattimento, 149 per
malattia, 143 per ferite riportate in combattimento, 5
per affondamento di nave, 7 per infortunio, 1 a causa
dei gas asfissianti e 1 per caduta di valanghe.
♦
Il 24 novembre un violento terremoto (4.3 Richter)
colpisce Macchia provocando diverse vittime.
1919:
Il Commissario Prefettizio di Riposto, Giuseppe
Grimaldi, avvia la realizzazione di diverse opere
pubbliche: il Palazzo Municipale, il Mercato Pubblico,
il Lungo Mare Riposto-Torre Archirafi, il porticciolo di
Torre Archirafi.
♦
Il 17 giugno la comunità di Cismon del Grappa, le cui
autorità sono state solennemente ricevute nel palazzo
municipale e scortate alla stazione ferroviaria,
lasciano Giarre dopo due anni di permanenza.
♦
L’8 ed il 9 luglio si registrano a Giarre dei moti di
protesta organizzati dai ceti popolari contro il
carovita: oltre 2.500 persone manifestano in piazza, ma
le dimostrazioni degenerano quando alcuni facinorosi
frantumano le vetrine delle botteghe dandole alle
fiamme. Mentre il sindaco Trombetta prospetta politiche
socialiste di divisione dei beni per calmare la folla
affamata, si costituisce un comitato d’ordine per la
difesa della città: i borghesi armati e spalleggiati dal
delegato di P.S. e dalle guardie municipali si scontrano
con i rivoltosi al lavinaio Fornaciari (oggi Corso
Matteotti). Per il mantenimento dell’ordine pubblico, il
Governo disloca in città un contingente dell’Esercito
Regio durante tutto il mese di luglio. Successivamente
il sindaco Trombetta verrà accusato dalle opposizioni di
parecchi reati (peculato, malversazione, falsificazione
dei dati del censimento): rinviato a giudizio, verrà
assolto da ogni imputazione.
♦
A Riposto sono attivi il primo sindacato operaio, la
Lega dei Bottai, e la prima cooperativa, la Società
Anonima Cooperativa Trasporti vinicoli tra carrettieri e
vetturali. L’anno seguente si costituirà la Società
Anonima Cooperativa Stivatori che garantirà agli
associati una assicurazione contro gli infortuni e
l’invalidità e un sussidio per la vecchiaia tramite
l’istituzione di una cassa marittima.
♦
In seguito all’espropriazione e all’abbattimento di
alcuni magazzini fatiscenti viene realizzato un primo
intervento di risanamento del Camposanto vecchio,
situato alle spalle del Duomo.
1920:
A Giarre è nominato sindaco il liberale Gaetano Di
Mauro.
♦
Il Forte di Riposto viene demolito per la realizzazione
di una più ampia strada che costeggia il porto.
♦
Il nuovo arciprete è don Tommaso Leonardi di Acireale:
ha studiato diritto canonico all'Università Gregoriana
di Roma e giurisprudenza alla Sapienza; dopo aver
esercitato per diversi anni in qualità di avvocato della
Sacra Rota, viene chiamato dal Vescovo di Acireale,
mons. Arista, per contrastare il fronte anticlericale
che si è sviluppato a Giarre.
♦
A giungo iniziano i lavori per la costruzione di un
oratorio festivo in via Carlo Alberto.
♦
Il 16 agosto il Comitato di Giarre dell'Opera Nazionale
per l'assistenza civile e religiosa degli orfani dei
caduti in guerra istituisce una Colonia marina sulla
vicina spiaggia di Riposto. La Colonia è formata da 4
tende fornite dalla Direzione Generale della Sanità ed
accoglie 45 orfani per un mese alcuni dei quali,
provenienti dal circondario si trattenevano a dormire
sotto tenda. La Colonia, diretta dalla sig.na Carmela
Longo, coadiuvata da un medico, da tre vedove di guerra
e un marinaio, adotta il seguente programma “ore 7,
partenza da Giarre; 8, adunata generale e breve
preghiera; 8 1/2, colazione (pane e frutta); 9, canto; 9
1/2, bagno dei maschi e cura sulla sabbia: 10 1/2, bagno
delle femminuccie e cura sulla sabbia; 13, pranzo (pasta
condita con carne, pane e carne, o pasta e fagiuoli o
pasta e ceci e uovo o baccalà con pane); 14, spiaggia
e riposo; 16, canto, lavoro, lettura; 17, ginnastica e
preghiera; 18, partenza per Giarre; 20, cena per quelli
che restano (pane e uova sode o formaggio e frutta); 21,
riposo". La Commissione "fornisce a tutti gli
orfani un costumino per il bagno e un cappello di
paglia. La spesa si aggira intorno alle seimila lire”
(Le
colonie scolastiche in Italia). Le attività
proseguiranno fino al 1926.
♦
Il Municipio, per la prima volta, cede in appalto ad una
ditta privata il servizio di pulizia delle strade.
♦
A Riposto sono attive diverse leghe proletarie: dei
magazzinieri, degli stivatori, dei marinai tirafora
(addetti a tirar fuori le botti dai magazzini per
condurle alle navi), dei costruttori di botti e dei
combattenti.
♦
A Giarre vengono avviate le prime officine elettriche.
♦
Tra la fine di settembre ed il mese di ottobre, si
registrano diverse scosse telluriche; sebbene i danni
non siano ingenti e non si conti alcuna vittima, il New
York Times riporta una allarmante notizia: “Violento
terremoto in Italia. Un villaggio alla base del Monte
Etna danneggiato e molti feriti. L’agenzia di Roma della
Exchange Telegraph Company riporta un violento terremoto
accaduto a Giarre, Sicilia. Giarre giace alla base del
Monte Etna. La scossa è durata dieci secondi. Un
villaggio è stato distrutto e molte persone sono rimaste
ferite”, ed ancora: “Le misure di sicurezza per
le vittime del terremoto di domenica vengono accelerate
e molte persone ferite durante il disastro sono state
salvate dalla macerie. La scossa è stata molto violenta
a Giarre ed il villaggio di Codavolpe, qui vicino, è
stato raso al suolo. I danni nel distretto sono enormi”.
1921:
Il censimento generale della popolazione del Regno
assegna 17.680 a Giarre abitanti, 10.970 a Riposto,
8.066 a Mascali.
♦
Viene presentato un progetto per la realizzazione di una
teleferica per il trasporto di merci – principalmente
legna e neve – dal bosco della Cerrita a Giarre: la
linea, che verrà costruita nel 1922, si fermerà a Milo.
1922:
Il 18 aprile il treno reale proveniente da Taormina
compie una breve sosta alla stazione di Giarre la cui
popolazione ha accolto “con grandi manifestazioni di
affetto e di omaggio il sovrano” Vittorio Emanuele
III (Corriere della Sera).
♦ A Macchia viene aperta al culto la chiesa
dell'Addolorata.
♦
La chiesa di S.Maria la Strada viene elevata a
parrocchia, quella di Torre Archirafi viene dedicata
alla Madonna del Rosario.
♦
Si costituisce la sezione giarrese dell’Associazione
Nazionalista italiana, primo nucleo del partito
fascista.
♦
Si insediano a Giarre le suore “Figlie di Maria
Immacolata”: apriranno un convento ed una scuola; nel
1938 anche le suore del “Sacro Cuore” apriranno un loro
convento in città.
1923:
Dopo lo scioglimento, il Comune di Giarre viene retto
dal commissario straordinario Enrico Cardile.
♦
Dopo una lunga lotta politica, la frazione di Sant'Alfio
acquisisce l'autonomia da Giarre, elevandosi a Comune
autonomo assieme al borgo di Milo che si staccherà a sua
volta nel 1955: il territorio comunale passa da 8.400 a
3.700 ettari perdendo quasi 6.000 abitanti. Gravi
disordini si registrano proprio a S.Alfio durante i
festeggiamenti: un gruppo di facinorosi giarresi tenta
di incendiare lo storico Castagno dei Cento Cavalli.
♦
In giugno, in seguito all'avvicinarsi delle colate
laviche alla città di Linguaglossa, alcuni giornali
esteri diffondo la notizia della prossima distruzione di
Giarre: il New York Times, infatti, titola: “Sei
nuovi crateri aperti. Giarre, con 20.000 abitanti, ed un
gruppo di villaggi, vengono minacciati. Il Re parte per
Catania, il Papa dona 1.000.000 di Lire”. Centinaia
di telegrammi, con cui si chiedono notizie di familiari
e conoscenti, giungono, da ogni parte d'Italia e
dall'estero, alla Prefettura di Catania. Anche
l'Ambasciatore Statunitense a Roma è costretto a recarsi
in visita ai luoghi dell'eruzione per rassicurare i
connazionali con parenti in Sicilia, mentre il
quotidiano La Stampa critica duramente le corrispondenze
estere: “Qualche giornale estero ha annunziato
senz’altro la distruzione di Linguaglossa e di Giarre
(…). La ripercussione delle notizie fantastiche è stata
grave, specialmente in America, dove migliaia e migliaia
di siciliani hanno vissuto ore di terribile ansia”.
1924:
Il 18 giugno si tengono anche a Giarre manifestazioni di
protesta contro l’assassinio del deputato socialista
Giacomo Matteotti: “i socialisti locali e altri
elementi in numero di duecento, in segno di protesta per
l’uccisione dell’On. Matteotti, inscenarono una
dimostrazione con urli e fischi per impedire lo
svolgimento del concerto civico. Essi furono sciolti
dalla forza pubblica che procede all’accertamento e alla
denunzia dei responsabili” (Corriere della Sera).
♦ Il partito fascista domina le elezioni municipali ed un
suo esponente, Michele Grassi Barbagallo, viene nominato
sindaco; rimarrà alla guida del Comune sino al 1936
ricoprendo anche la carica di podestà.
♦
Il bilancio municipale viene chiuso con un disavanzo di
147.076 lire: la prima decisione del nuovo sindaco
riguarda l’aumento dei dazi sul consumo sino al 25% per
far fronte al dissesto.
♦
Viene ricostituita la biblioteca comunale.
1926:
Si completa la costruzione del palazzo municipale di
Riposto.
♦
La mancata adesione al partito fascista dei membri del
circolo degli artisti provoca un brutale assalto delle
camicie nere alla sede di piazza Sangiorgio (oggi
Alessi); al suo posto verrà costituito il Dopolavoro
fascista XXI aprile.
♦
Il sindaco di Giarre scioglie il glorioso corpo
bandistico della città a causa dell’indisciplina di
alcuni musicisti.
1927:
Il 6 luglio inizia a circolare il primo bus urbano sulla
tratta Giarre-Riposto; la linea sarà successivamente
ampliata sino a Torre Archirafi: i prezzi delle 16 corse
giornaliere - dalle 7,30 alle 19,10, “regolate con
l’orologio della ferrovia” - sono di 60 centesimi da
Giarre a Riposto e di 1 lira il viceversa. L’autobus è
stato interamente realizzato da un artigiano giarrese
proprietario di una fabbrica di carrozze.
♦
Nella frazione di Sciara (dall'arabo Shaara, fuoco)
viene costruita la chiesa dedicata alla Madonna del
Carmelo.
♦
Il 14 ottobre il Comune di Riposto avanza una petizione
al Re affinchè modifichi il territorio municipale
allargandolo verso Mascali.
♦
Il censimento industriale e commerciale del Regno
d'Italia regista la presenza di 9 alberghi a Giarre, si
tratta, tra gli altri, del Bellini, del Garibaldi, del
Valente, del Centrale Vittoria, del Miramare Venezia.
♦
La festa del Santo patrono, Isidoro l’agricoltore, si
celebra in maniera solenne in occasione del centenario
della sua proclamazione quale patrono unico della città.
♦
Ultimata la costruzione del mercato ittico di Piano
dell’Angelo: i lavori erano iniziati nel 1919.
1928:
Il 16 luglio si verifica una grave incidente
automobilistico sulla strada nazionale tra Giarre e
Mascali: una automobile urta con violenza un muro sul
quale stavano sedute alcune persone provocando un morto
e due feriti.
♦
Il 2 agosto le forze dell’ordine scoprono che una
giovane ventenne ha ceduto il proprio neonato ad
un’altra donna più anziana la quale ha simulato il parto
allo scopo di assicurarsi due ricche eredità (Corriere
della Sera).
♦ L’eruzione dell’Etna, iniziata il 2 novembre, acquisisce
risvolti drammatici quando, il 5 novembre, si apre una
nuova bocca a quota 1.150 metri. Il New York Times
titola: “Il fiume di lava adesso sembra diretto verso
la più popolosa città di Giarre a sole tre miglia da
Sant’Alfio. Lo spettacolo è terrificante ma grandioso”
e “La lava del Monte Etna si dirige verso le
porte della più importante città di Giarre”. La
colata, però, incanalatasi nel torrente Pietrafucile,
devia improvvisamente verso Mascali: la città,
sgomberata il giorno successivo ed isolata da un cordone
di soldati, viene travolta dalla lava tra il 6 ed il 7
novembre. Tra Giarre e Mascali si accalcano grandi folle
di curiosi che “vengono da tutte le parti della
Sicilia, stipati nei treni: passano una notte nelle
vigne e nei giardini tra Taormina e Giarre, ripartono
all’alba. Le automobili che si incontrano lungo la
strada che da Catania va verso Mascali non si possono
contare: passano a centinaia in due lunghe file, una che
sale l’altra che scende, fra nuvole di polvere”
(Corriere della Sera). Il Giornale dell’Isola titola: “Mascali è
oramai un frantume pietroso sotto una montagna
gigantesca di lava ardente”. Il fonte lavico, lungo
12 chilometri e largo 800 metri, interrotta la linea
ferroviaria, si arresta il 16 novembre. Solo la frazione
di Nunziata ed il quartiere di S.Antonino sono
risparmiati dall’eruzione che, pur non avendo causato
alcuna vittima, ha distrutto l’intero abitato di Mascali
lasciando senza casa oltre 5.000 persone. Le autorità
stimano i danni prodotti dai 18 giorni di eruzione in
oltre 170 milioni di lire dell’epoca. A Giarre viene
allestito il quartier generale dei soccorsi coordinato
dal ministro dei Lavori Pubblici Giurati.
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Alcune proposte per la ricostruzione di Mascali
collocano il nuovo sito nei pressi della chiesa del
Carmine di Giarre in modo da formare un’unica comunità
urbana.
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Si ricostituisce il corpo bandistico della città di
Giarre: alla direzione viene chiamato il marchigiano
Augusto Centofanti che rimarrà in carica sino al 1931.
Durante la sua gestione, verrà istituita una scuola
musicale per lo sviluppo di musicisti locali e la banda,
composta da ben 65 elementi, guadagnerà la medaglia
d’oro all’Esposizione di Bologna, premi e riconoscimenti
a Roma. Il quotidiano il Resto del Carlino così descrive
la banda di Giarre: “Questo eccellente complesso si è
già affermato, come abbiamo detto in varie occasioni,
fra i migliori d’Italia. Il pubblico bolognese accorrerà
anche questa sera (…). Seguita da una folla numerosa di
persone, la banda fece, sempre suonando, il giro delle
principali vie del centro”. A Roma, invece, tiene
due concerti nello stesso giorno, suonando dapprima al
Pincio e poi in piazza Colonna, sfilando in corso
Umberto sino al Vittoriano.
1929:
Un filmato dell'Istituto Luce, relativo al collaudo del
nuovo ponte ferroviario di Santa Maria la Strada, viene
inserito nel cinegiornale nazionale.
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Grande commozione in città per il suicidio di una
quindicenne per motivi sentimentali.
1930:
In via Carlo Alberto viene fondata la Società Sportiva
Mongibello. Il 18 aprile si tiene, sul terreno del Piano
del Carmine, il primo derby con il Dopolavoro comunale
Riposto; così il Giornale dell’Isola: “Il numeroso
pubblico convenuto oggi al campo sportivo di Piazza del
Carmine è rimasto soddisfatto del bell'incontro
combattuto dai propri beniamini. I volenterosi ragazzi
di Bottaro hanno dunque superato oggi la prova del fuoco
battendo di stretta misura i vicini del Dopolavoro di
Riposto. (…) L'incontro ha inizio alle ore 16.30 precise
(…). Quantunque spira un forte vento e la pioggia
incomincia a cadere incessante, il giuoco segue il suo
regolare svolgimento. (…) La pressione dei bianco-neri
si fa più incessante ma pur giocando con vento
favorevole e per ben venti minuti nell'area avversaria,
non riescono a segnare. (…) La ripresa vede gli uomini
di Bottaro lanciati alla conquista della vittoria ed
impongono agli avversari i diritti della classe. I
bianco-celesti si difendono disperatamente e serrano la
difesa nella speranza di conservare vergine la propria
porta. Il goal bianco-nero non tarda a venire, di fatti
al ventesimo della ripresa il centro avanti mongibellino
scavalcati i mediani avversari porge un preciso pallone
a Cavallaro che con un potente schooh [sic] batte
il portiere avversario senza che quest'ultimo tentasse
la parata. Il pubblico rompe in fragorosi applausi ed
invita a gran voce i propri beniamini. Ancora
superiorità bianco-nera salvo qualche rara incursione
avversaria quando sopraggiunge la fine del tempo. Dopo
lo svolgimento della partita è stato offerto dal sig.
Podestà un vermouth d'onore ai ventidue atleti. Ecco la
squadra vincente: Longo, Toscano, Conciso, Grasso,
Fichera, Lo Schiavio, Monti, Cantarella, Bottaro, Pino,
Cavallaro”. A Giarre si giocherà al calcio dapprima
sul campo di Piazza Carmine (1930-1933), poi sul terreno
di via Galileo, oggi Tommaseo (1933-1939), nel 1943 su
un terreno ricavato nei pressi della stazione
ferroviaria, dal 1952 al 1957 al Corvaja di Riposto ed
infine sul nuovo campo sportivo comunale di via Luigi
Orlando.
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Il 17 maggio, per la prima volta, il Giro d’Italia di
ciclismo attraversa le strade di Giarre.
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Il 22 giugno il comune di Torino colloca una lapide
commemorativa del poeta giarrese Giuseppe Macherione: “Torino
ha rimediato ieri ad una dimenticanza, vecchia ormai
settant’anni, aggiungendo una nuova lapide alle
innumerevoli che già testimoniano la sua antica nobiltà:
una lapide di marmo fra due balconcini di una casa in
via Garibaldi, al numero 4, per dire a chi passa che in
quella casa morì, il 22 maggio 1861, Giuseppe Macherione,
poeta e patriota, ventenne” (Corriere della Sera).
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Il 3 luglio, a San Leonardello si consuma un omicidio
per futili motivi: “una certa [donna] veniva a
litigio col vicino di casa, incolpandolo di averle fatto
sparire il gatto. Il [vicino], che non ne sapeva
nulla, rispondeva ingiuriosamente finché la [donna],
troncata la disputa, entrava in casa e si muniva di
una rivoltella e ne esplodeva quattro colpi contro
[il vicino]. Mentre questi rimaneva illeso, un
proiettile raggiungeva la di lui moglie, di 50 anni, che
decedeva dopo due ore. L’omicida si dava alla latitanza”
(Corriere della Sera).
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Il 21 settembre viene arrestato a Milano un commerciante
giarrese, gli inquirenti lo ritengono uno degli
organizzatori dello spaccio clandestino di alcool dalla
Sicilia al capoluogo lombardo.
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Vengono attivati i primi distributori di benzina: sono
siti in via Archimede ed alla Stazione ferroviaria, nel
1933 sarà aperto quello della Villa Margherita.
1931:
Il nuovo censimento registra 17.939 giarresi, 10.853
ripostesi e 7.051 mascalesi.
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Nel mese di febbraio Riposto viene colpita da un
violento nubifragio: diverse le abitazioni allagate.
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E’ attiva in piano del Carmine l’Arena Trinacria con un
cinema all’aperto ed un palco per l’avanspettacolo.
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Il direttore della banda di Giarre, seguito dai migliori
elementi, lascia l’incarico dopo aver accettato un ricco
ingaggio in Puglia; sarà sostituito da Concezio di
Rienzo (1931-40).
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Il traffico commerciale al porto di Riposto registra un
approdo e partenza di imbarcazioni per 150.000
tonnellate.
1932:
Si svolge a Giarre, tra grandi manifestazioni, il
congresso eucaristico diocesano.
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Il Podestà Michele Grasso Barbagallo adotta un curioso
rimedio contro i continui furti delle lampade
dell’illuminazione pubblica: fa incidere su ogni
lampadina la dicitura “rubata al Comune di Giarre”.
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Si costituisce la Proloco di Giarre.
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Il 2 settembre i vigili del fuoco “sprezzanti del
pericolo e con ammirevole slancio” si adoperarono “in
tutti i modi per domare la furia devastatrice
dell’incendio sviluppatosi nel pastificio S. Isidoro in
Giarre” (dall’encomio agli undici vigili che
parteciparono alle operazioni).
1933:
Il dramma di Fiumefreddo - una bambina è stata sepolta
viva - si conclude con la fucilazione dell'assassino: si
tratta del cognato, un giovane giarrese che aveva
intrapreso una relazione con la madre della piccola. Su
La Stampa del 19 luglio leggiamo che “La Corte
d’Assise di Catania, chiudendo un movimentato processo,
condannava alla pena di morte il ventenne G.S., che
sotterrò viva, nel comune di Fiumefreddo, la piccola
cognata (…), la quale si sarebbe accorta della tresca
dell’infame cognato con la suocera. Insieme con lo S. fu
rinviata a giudizio anche la [suocera], sotto
l’imputazione di delitto contro la maternità. La Corte
d’Assise assolse però la donna per insufficienza di
prove”. Il 7 di agosto molti giarresi si recano alla
Plaja di Catania per assistere alla fucilazione.
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Il 26 marzo il piroscafo Sacro Cuore si arena al largo
di Riposto: i membri dell’equipaggio vengono
coraggiosamente tratti in salvo da alcuni cittadini.
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Una epidemia di tifo provoca diverse vittime: l’ospedale
viene trasformato in un lazzaretto per il ricovero degli
oltre 70 contagiati.
1934:
Nonostante la vivace opposizione giarrese, le frazioni
di Dagala del Re e Monacella passano al nuovo Comune di
Santa Venerina.
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Si concludono i lavori di pavimentazione di piazza
Carmine: il nuovo giardino pubblico è abbellito da una
fontana in pietra lavica.
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Il Municipio emana il primo regolamento per il commercio
ambulante: i venditori, oltre ad evitare di lordare il
suolo pubblico, devono “astenersi rigorosamente da
grida smodate e sconvenienti in modo da non recare
disturbo alla pubblica quiete”.
1935:
Viene completata la nuova chiesa di Mascali, primo
traguardo della ricostruzione della città su un nuovo
sito collocato più a valle rispetto al precedente
insediamento.
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Si inaugura il campo sportivo "Corvaja" di Riposto.
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Il nuovo monumento ai caduti viene collocato in piazza
Sangiorgio (oggi Alessi): l’opera è costata ben 109.000
lire, in parte raccolte attraverso una sottoscrizione
popolare.
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Fanno il loro esordio nelle leghe provinciali le
formazioni di Basket di Giarre e Riposto. Riposto può
vantare anche una delle prime squadre femminili della
provincia.
1936:
Secondo il nuovo censimento, a Giarre vivono 18.501
persone, a Riposto 11.591 mentre a Mascali 8.179.
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Il commissario straordinario al Comune, Rosario Brancati,
padre dello scrittore Vitaliano, delibera la rimozione
del palco della musica collocato in piazza Duomo, al
fine di ricavare un più ampio spazio per le "adunanze
oceaniche" fasciste e gli incontri di calcio. Brancati
era stato preceduto, alla guida del Municipio, dal
commissario Mariano Vadalà.
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Alla fine dell’anno viene nominato podestà Giuseppe
Vasta Parisi: il Municipio ha un bilancio in attivo di
oltre 300.000 lire.
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In occasione del Pubblico Festival di Carnevale, al
palco del veglione viene data la forma di un gigantesco
carro armato sormontato dalla scritta “Noi tireremo
Diritto”: il tema della manifestazione è, infatti, la
guerra d’Etiopia.
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A causa delle precarie condizioni di stabilità, viene
demolito il teatro lirico costruito nel 1857.
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Si registra un crollo del traffico commerciale nel porto
di Riposto: nell’anno si registra un tonnellaggio di
34.000 tra approdi e partenze.
1937:
L'11 agosto
il presidente del consiglio, Benito Mussolini, visita Mascali per verificare
personalmente l'avanzamento dei lavori di ricostruzione
dopo l'eruzione: in privato manifesterà la propria
delusione. Il treno presidenziale
transita anche
alla stazione di Giarre gremita di autorità e curiosi.
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Dopo due anni di sede vacante, Michele Vasta di
Fiumefreddo viene scelto come nuovo arciprete.
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Il Municipio di Giarre avanza una richiesta per
l’istituzione in città del liceo classico: sarà accolta
solo nel 1945.
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A Macchia, intanto, si inaugura il nuovo edificio
scolastico.