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Ripostostory

Claudio Dumani (mezz'ala destra)  

48 Ponziana Trst A
49 Ponziana Trst A
50 Lubiana B
50-51 Torino A
Nov.51 Carrarese C .
Gen.52 Edera Trieste C .
51-52 Riposto Promozione
58-59 Acireale Promozione
Claudio Dumani al centro tra Bobek e Ciajcoski

Dal libro "La Leggenda dell'A.C. Riposto 1948"

La giovane mezz’ala destra Claudio Dumani, triestino, classe 1929, cresciuto nell’Amatori Ponziana dove ha esordito nella massima divisione jugoslava nel corso della stagione 1948, giocando contro Partizan, Hajduk, Stella Rossa, Sarajevo. Qui ha modo di confrontarsi con i migliori talenti del calcio jugoslavo che danno vita ad una delle più brillanti scuole emergenti nel contesto europeo, assieme a quelle scandinave. Tra gli altri, affronta i nazionali Vujadin Boskov (512 presenze con la Vojvodina e futuro allenatore della Sampdoria scudettata di Vialli e Mancini), Ratko Mitic (condottiero della Jugoslavia sconfita nella doppia finale di Roma agli europei del ’68), Bernard Vukas (prolifico centravanti che finirà la carriera nel Bologna), Bora Kostić (bomber di classe, poi acquistato dal LaneRossi Vicenza), Franjo Wölf (faro offensivo della Dinamo Zagabria), Frane Matošić (stella dell’Hajduk).

Ritornando alla carriera sportiva del nuovo leader ripostese – sostituirà capitan Salines – dobbiamo annotare che nel ’50 segue Giorgi a Lubiana e nel 1950-51 viene preso in prestito dal Torino e girato alla Carrarese, succursale granata in C. Il Torino avrebbe voluto riscattarlo, ma non trovando un accordo economico – la Ponziana pretendeva per il cartellino 4 milioni, mentre il Torino ne offriva 3 –, Dumani è stato prestato all’Edera-Dreher di Trieste allenata dal suo mentore, dove ha disputato l’ultima parte della stagione. Convinto da Giorgi, ha accettato una destinazione all’apparenza meno prestigiosa come Riposto (che lo ha preso in prestito con diritto di riscatto per una cifra prestabilita, ma rimasta segreta) per seguire il tecnico e per tentare di mettersi in mostra in vista di un eventuale passaggio in qualche società siciliana delle serie superiori. Ed, infatti, qualche anno dopo lo ritroveremo all’Acireale.

Il suo cartellino vale, quindi, quattro milioni – somma che comunque il Riposto non sborsa – cioè circa 60.000 euro del 2006, cifra ben lontana da quella pagata da lì a poco da Achille Lauro per portare a Napoli quell’Hasse Jeppson di cui dicevamo prima – 105 milioni che ben presto gli valsero il soprannome di Banco di Napoli –, ma pur sempre un valore considerevole per il ripostese medio dato che un bracciante agricolo guadagna 60.000 lire in un anno di duro lavoro, un’Alfa Romeo 2500 Freccia d’Argento costa 800.000 lire, tre giorni al Sestriere 8.300, un soprabito per signora in una boutique di Milano 3.700, un testo universitario 500, un giornale 25.

E questa cifra si dimostra ancor più lontana dal quattrino abitualmente guadagnato e speso dall’uomo comune sapendo che quasi dieci anni dopo Gipo Viani riuscì a strappare all’Alessandria una giovane mezz’ala che, per il costo del suo cartellino, verrà eternamente chiamata golden boy. La mezz’ala in questione era Gianni Rivera ed il costo dell’operazione 10 milioni.

 

 

 

 
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