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Le grandi stagioni del Riposto

Riposto-Acireale 1-0

Preso d'infilata l'Acireale da una stoccata del ripostese Coco: 1-0

Neutralizzate dal baluardo difensivo biancazzurro le lance spuntate dell'attacco granata

Riposto, 23 marzo 1952

Formazioni

 

 

Riposto

 

Acireale

Vitti; Moro, Ariosto; Carlin, Bonanno, Cocuzza; Scimone, Dumani, Carussio, Coco, Flumini

 

Pucci; Maso, Lorenzi; Bercich, Oselladore, Magurano; Usberti, Garavoglia, Pierini, Cerino, Dall'ora

All: Flumini

 

All: Bodini

Arbitro: Grillo di Afragola

 

 

Rete: Coco al 33' della ripresa

 

 


Anche i poveri hanno l'orgoglio! E si vede bene che soltanto la classifica ci impone di adoperare quell'aggettivo, perché oggi si è visto ben chiaro che quella del Riposto è povertà di punti e non di gioco. Una partita giocata con la tecnica, non soltanto il cuore, ma anche la stessa tecnica, intesa nel senso lato della parola, perché va rilevato che i ripostesi hanno impostato la partita in maniera più razionale e intelligente di quanto abbiano saputo fare i granata; e in ciò sta appunto il merito delle due squadre. Controllo perfetto degli uomini ed uso dell'anticipo in difesa (il che permise agli acesi di ficcare solo raramente il naso in area di rigore avversaria); manovre spedite a metà campo con lunghi rilanci agli uomini di punta, azioni penetranti in profondità senza far mai giocare nemmeno tutti e cinque gli avanti (Dumani si è tenuto costantemente arretrato): questo il volto tattico della partita del Riposto. L'Acireale, invece, partì troppo sicuro del fatto suo per preoccuparsi di studiare il gioco avversario e di adeguare il suo in conformità. L'attacco granata può fare faville quando si trova di fronte una difesa come quella ennese, che non conosce molto bene la marcatura, ma contro la poderosa retroguardia bianco-azzurra non ha saputo e potuto fare altro che irretirsi in una sterile e confusa manovra al centro avendo dovuto, tra l'altro, rinunciare ad un continuo ed efficiente apporto delle due ali ben presto soverchiate (soprattutto Dall'ora) dalla strapotenza dei due terzini bianco-azzurri. Garavoglia, contenuto da Cocuzza, manca di mordente, Cerino fa parecchia confusione e Pierini, spesso arretrato, cerca di aggirare Bonanno ma inutilmente; i due mediani si vedono più in funzione offensiva, preoccupati poco di ripiegare in difesa sui contrattacchi ripostesi quando nella ripresa i terzini granata ebbero il loro da fare per contenere da soli le scatenate punte dei locali. E, se gli altri se la cavano discretamente, Maso è stato superato spesso e volentieri dalla sua ala.

Dei ripostesi non c'è da dire che il classico <<tutti bene>>. Superba la difesa e, se di Vitti, Moro e Bonanno non c'è più da meravigliarsi, non ci aspettavamo la prova sbalorditiva di Ariosto, non perché difetti di valore, ma perché temevamo che, spostato a sinistra, non si trovasse a suo agio. L'attacco - presentatosi con Flumini in pessime condizioni fisiche e che pertanto non ha dato il suo normale e costante contributo -  aggressivo e pericoloso, dava fastidio alle difesa ospite. Nella ripresa, invece, la manovra si è snodata più svelta e ficcante: Carussio distribuì bene e si mostrò pericoloso, Flumini ci mise il suo classico zampino e Coco, fine ed intelligente, terminò in crescendo spettacoloso. Scimone, comunque, continuò ad essere la freccia nel fianco della difesa granata. Partita nel complesso corretta per cui Grillo - una direzione impeccabile la sua, quale se ne vedono poche - è stato molto facilitato nel suo compito. Contegno del pubblico esemplare e, per altro, i numerosi acesi, venuti con gran copia di gagliardetti e bandierine, non poterono fare sfoggio di tifo, perché le vicende della gara non gliene diedero l'occasione e alla fine dovettero riprendere a testa bassa quella strada che avevano percorso con orgoglio e sicurezza.

La partita. Due angoli per i locali al 7' e al 14' (in totale 3-2 per i locali) senza esito. Al 21' l'unico tiro a rete di Pierini in tutta la partita: il centro avanti trova uno spiraglio e lascia partire da venti metri un bolide che si stampa all'incrocio dei pali. Alcune occasioni mancate dagli avanti bianco-azzurri tra cui una di Flumini al 4'; allo scadere del tempo un gran tiro di Garavoglia è respinto acrobaticamente in angolo da Vitti. Nella ripresa il gioco acquista maggiore tono. Tiri do Scimone al 1' e al 5', di Usberti (testa) al 4', di Bercich al 12', di Magurano al 20' e di Coco (testa) al 24' sono neutralizzati dai due guardiani e al 33' viene l'episodio decisivo della gara. Oselladore arresta fallosamente Scimone. Batte la punizione Carussio che indirizza a parabola davanti alla porta acese, esce a vuoto Pucci, respinge Masi, riprende Cocuzza che porge a Flumini, un leggero tocco e il pallone è servito a Coco che, da cinque metri, scaraventa a rete a fil di palo. Si smonta l'Acireale ed il Riposto tiene saldamente in mano, sino al fischio di chiusura, le redini della gara, malgrado un incidente a Bonanno che costringe il bianco-azzurro ad uscire dal campo. La fine saluta meritatamente vincitori i ripostesi.

Stefano Nicotra, La Sicilia 23-III-1952

 

 

 
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