La
Sicilia 13-06-1971
Finito il
campionato di Promozione, è doveroso fare un consuntivo
sull'attività del Giarre, che proprio nell'ultima giornata è
riuscito a salvarsi per il rotto della cuffia. E dire che il
Giarre doveva essere, come ebbe a dirci l'allora commissario
straordinario Trovato, tra le squadre migliori del
campionato, cioè senza mezzi termini doveva essere una
squadra da primato. Invece del primato i ragazzi giarresi
alla fine hanno dovuto lottare per la salvezza. E come al
solito, come in caso di gravi malattie si ricorre ad
illustri clinici, si è dovuto chiamare alla guida tecnica
del Giarre l'ottimo allenatore Dandolo Flumini, che è
riuscito a fare ancora una vola il "miracolo" riuscendo a
fare salvare il Giarre evitando così l'onta della
retrocessione.
Flumini è
riuscito nell'impresa e gli sportivi giarresi gli sono
grati, ma non altrettanto lo è quel gruppetto di
pseudo-sportivi che nel passato non ha condiviso la
conduzione tecnica del bravo dott. Flumini e che quindi
invece di lodarlo per essere uscito nell'operazione
salvezza, lo critica cercando di metterlo in cattiva luce
con argomentazioni bambinesche e, a dire il vero, poco
opportune. Basta una volta per tutte ribadire che durante la
gestione tecnica Flumini e cioè in 14 partite il Giarre ha
racimolato 17 punti conquistando 5 vittorie 7 pareggi e
subendo due sole sconfitte, precisamente contro il Milazzo e
contro la Nuova Igea. Mentre gli altri due tecnici che
precedentemente erano stati chiamati alla guida del Giarre,
complessivamente erano riusciti, in 16 partite, a
conquistare solo 9 punti con una sola vittoria, 4 sconfitte
in casa ed altrettante fuori casa e 7 pareggi di cui 3 in
casa. Quindi parlare male della conduzione tecnica di
Flumini a nostro avviso è sinonimo di cocciutaggine non
comune e di ignoranza pressoché assoluta delle cose del
calcio. Certi "Soloni" farebbero bene, quanto meno, stare
zitti...
Chiarita
quindi la determinazione di Flumini nell'operazione salvezza
del Giarre, è bene ora parlare del futuro. Come è noto, per
il sodalizio sportivo giarrese questo è stato un anno di
crisi. Dalla gestione commissariale di Trovato si passò a
furor di popolo alla ordinaria amministrazione eleggendo il
rag. Rosario Sorbello presidente di un regolare consiglio di
amministrazione. Ma in seguito Sorbello, subentrando nel
consiglio comunale al decaduto dott. Salvo Scandurra ed
optando, pertanto, per la carica di consigliere comunale si
dimise da presidente ed il rag. Sgroi da Puntalazzo (una
frazione del comune di Mascali) venne nominato reggente del
Giarre. Lo statuto a proposito di situazioni provvisorie e
reggenze è abbastanza chiaro: entro 3 mesi dalla nomina di
un reggente si deve provvedere ad eleggere il nuovo
presidente. A ciò aggiungiamo che si deve provvedere anche
alla elezione di un nuovo consigliere, essendosi Sorbello
dimesso anche da tale carica in seno al consiglio di
amministrazione. Sino ad ora niente è stato fatto e gli
sportivi attendono la convocazione dell'assemblea dei soci
per provvedere alla elezione del sostituto di Sorbello e per
evitare che il reggente resti reggente a vita!
Scherzi a
parte è necessario che i dirigenti giarresi si mettano
subito in movimento per evitare che il prossimo sia una
campionato "bis" per la compagine giarrese. É vergognoso che
una città come Giarre, che potrebbe benissimo avere una
squadra, come altri centri più piccoli, in serie D, deve
invece lottare nel campionato di Promozione per evitare la
retrocessione. É necessario che l'assemblea generale dei
soci venga convocata non a campionato iniziato o quasi e
cioè quando ormai è impossibile portare rimedio ai guai
creati da dirigenti poco esperti, ma subito in modo che
possa stabilirsi un programma per l'attività futura. Non
diciamo che il programma per il futuro del Giarre debba
essere velleitario, ma che almeno si programmi da poter dare
alla squadra una posizione tranquilla in classifica, lo
riteniamo quanto meno onesto! E quindi non vi è altro tempo
da perdere.
Pietro
Barbagallo Coco