1841:
Il 27 aprile, dopo 26 anni di unione e dieci richieste
di autonomia, con un decreto del re Ferdinando II di
Borbone, i quartieri di Riposto e Torre vengono separati
da Giarre a partire dal 1 gennaio 1842. Riposto conosce
il periodo di maggior sviluppo: sorgono diverse
industrie di trasformazione, cantieri navali, redazioni
di giornali, sedi di banche ed assicurazioni e le sedi
consolari di Svezia, Romania, Norvegia, Uruguay,
Francia, Brasile, Grecia e Gran Bretagna. Famose in
tutta la provincia sono anche le fabbriche di botti che
vengono accatastate lungo il litorale in attesa di
essere stivate sulle imbarcazioni ancorate in rada.
♦
Secondo il censimento della Contea, gli abitanti
sono 24.184, dei quali 15.789 risiedono a Giarre, 5.273
a Riposto e 3.116 a Mascali.
♦
Nel corso di un suo viaggio in Sicilia, il re Ferdinando
II attraversa le strade di Giarre: “Addì 4, lunedì di
ottobre dell’anno 1841. Le loro Maestà il Re e la
Regina, partite da Messina a mezzanotte sono giunte in
Giarre; e poscia verso le ore tredici in Acireale” (Sterlich).
♦
Con il Regio Decreto del 27.12.1841, viene trasferita a
Giarre la sede del giudice del circondario che prima era
a Mascali. Dalla memoria per la traslazione della sede
di giustizia, caviamo un severo giudizio dei giarresi
sulla città di Mascali che “pende da scoscesa
ed inerpicante collina spezzata in mezzo
da grosso torrente, che inondandola nei tempi d’inverno,
le acque che in diverse parti vi stagnano, tramandano
nell’està delle micidiali esalazioni, che accresciute
queste in tale periodo dai vapori del vicino lago di
Fondachello, infettano quasi generalmente la salute
degli abitanti, e molti vi perdono la vita, manca di
ogni specie di pubblico stabilimento, non ha carceri, né
alberghi, non ha fondachi, o locali per alloggio, è
priva insomma di ogni comodo di vita, è priva di ogni
commercio e di tutte le istruzioni”.
♦
La dogana di Mascali-Giarre, che in realtà si trova a
Riposto, viene elevata alla seconda classe.
♦
In dicembre si registra il tragico naufragio di una nave
al largo di Riposto, come leggiamo sulle cronache dello
Sterlich: “Addì 17, venerdì del mese di decembre
dell’anno 1841. Questa sera naufragatasi una barca con
entro quattro marinari su la marina di Riposto, in
provincia di Catania, tre di questi infelici sono
periti, l’altro si è prodigiosamente salvato giungendo
semivivo sul lido”.
1842:
L’1 gennaio Rosario Grassi Bonanno viene eletto primo
sindaco di Riposto.
♦
Attilio Zuccagni-Orlandini descrive i borghi della
Contea nella sua “Corografia fisica, storica e
statistica dell'Italia”: "A borea di Aci-reale
trovasi sulla strada rotabile il popoloso Giarre (...).
Procedendo ancora a borea si incontra, ma fuori dalla
strada rotabile, Mascali che alcuni storici suppongono
occupare il sito dell'antica Callipoli, già calcidese
colonia e distrutta fino dai tempi di Strabone; era
città murata, ma ora non si vedono che due torri
scampate dalle ingiustizie del tempo; anche di questa il
Conte Ruggero fece dono al Vescovo di Catania".
♦
Il due dicembre un fulmine colpisce il Duomo causando
diversi danni alla cappella del Santissimo Sacramento.
♦
L'amministratore della Contea, Francesco Garnier,
ricorre alla Gran Corte dei Conti di Palermo contro la
declaratoria dell'Intendente del val di Catania relativa
all’inesigibilità delle decime sulla base dei regi
decreti del 1841 che dichiaravano cessati i diritti
feudali.
♦
La nuova sede del municipio di Giarre è il palazzo
Grasso sito in via Callipoli.
1843:
Il re Ferdinando II approva la soppressione del dazio
della quartuccia che, sin dal XV secolo, veniva riscosso
a Giarre dal convento di S.Francesco di Catania.
♦
Il nuovo sindaco è Alfio Nicotra.
♦
In marzo il Decurionato elegge una Deputazione per
l’esame del progetto redatto dall’ingegner Pietro
Trombetta per il completamento del prospetto
est
della nuova chiesa dedicata a Sant’Isidoro.
Nel corso dei lavori, alla profondità di circa tre metri
vengono rinvenuti “innumerevoli cadaveri, che in alcune
sepolture esistevano della diroccata antica Chiesa”.
♦
L’Intendenza del val di Catania emana un bando per
l’istituzione in Giarre di una scuola di lingua
italiana, latina e francese e di una per l’insegnamento
della fisica; tra i documenti da allegare alla domanda
vi sono il certificato “di battesimo, di buoni
costumi, di regolare condotta, di aver frequentato i
santi sagramenti, di non aver spacciato massime
contrarie alla religione, allo Stato, ai buoni costumi”.
1844:
Tutto il territorio della Conta di Mascali passa alla
nuova diocesi di Acireale, istituita dal papa Gregorio
XVI con comuni già appartenenti alle diocesi di Catania
e Messina.
♦
Il catasto borbonico accerta che non vi sono più
“boscate” nella Contea: quasi tutto il territorio è
stato concesso in enfiteusi e disboscato.
♦
A Riposto viene attivata una stazione per il servizio
telegrafico.
♦
Il Municipio di Giarre delibera sulla necessità di
reperire un sito adatto alla realizzazione del cimitero.
1845:
Il 13 aprile il Decurionato di Giarre dispone la
destituzione della Deputazione per la Fabbrica del Duomo
e la sostituzione con un nuovo consiglio. Quest’ultimo
incarica l'architetto napoletano Pietro Valente del
completamento della chiesa. Il 30 settembre il Valente
si reca a Giarre per le misurazioni; consegnerà il
progetto solo dopo due anni.
♦
Un ordine del Real Patrimonio decreta la “conservazione
del bosco di Mascali”.
1846:
Una epidemia di scarlattina causa diverse vittime.
♦
Nel mese di ottobre a causa di una forte sequenza di
temporali, le sorgenti che alimentavano la Gurna di
Fondachello si riattivano provocando il riformarsi della
palude (Mercurio).
1847:
Il cono d’origine vulcanica, che era sorto cinquant’anni
prima nei pressi della palude di Fondachello, crolla
insipegabilmente: “La notte del 9 aprile or sono i
castaldi che abitano Fondachello intesero una violenta
esplosione, un forte rumore, che l’uno di loro
somigliava a quello prodotto da una grossa canna da
schioppo che si fende nel tempo della esplosione; e
levati al mattino videro profondato buona parte del cono
argilloso dalla parte orientale, e nel fosso affacciati
non videro già i materiali profondati, ma in loro vece
acqua gorgogliante che mano mano venia ricolmando il
fondo” (Mercurio).
♦
Gioacchino Patanè è il nuovo sindaco di Giarre.
♦
Il Decurionato approva, con 19 voti favorevoli ed uno
contrario, il progetto dell’architetto Pietro Valente
per il completamento del prospetto della nuova chiesa; i
lavori inizieranno soltanto nel 1859.
♦
A Riposto diviene operativa una officina marittima
sanitaria.
♦
Imperversano a Giarre diverse bande di criminali:
Pilau, Faraone, Lupo Mannaro,
Cicirelle; saranno tutti protagonisti di una tragica
fine. Nel 1848 il calzolaio Cicirelle, condannato
a morte per l’omicidio di un minorenne, evade dal
carcere di Riposto; arrestato grazie all’ausilio di un
confidente, viene condannato alla pena capitale da
eseguirsi nelle 48 ore successive. Legato mani e piedi,
il bandito è trasportato, tra due ali di folla accorsa
in città, sino al torrente di S.Maria la Strada dove
avviene la fucilazione. Due settimane dopo l’esecuzione,
il confidente che ne aveva permesso la cattura viene
rinvenuto agonizzante nei pressi del Piano del Silenzio,
oggi Piazza martiri d’Ungheria.
1848:
La città di Giarre partecipa ai moti rivoluzionari
anti-borbonici che portano alla proclamazione
dell'indipendenza della Sicilia dal Regno di Napoli.
♦
Disarmata la gendarmeria borbonica che presidiava la
città, il 27 gennaio sventola la prima bandiera
tricolore.
♦
In febbraio viene costituito un comitato rivoluzionario
costituito da 5 cittadini (Francesco Pittella,
Alessandro Grassi, Ignazio Quattrocchi, Carlo Patanè
Vecchio, Giuseppe Antonio Mercurio) con il compito di
guidare il Comune.
♦
Giarre viene, intanto, presidiata da cinque compagnie
della nuova Guardia Nazionale alle quali si affiancano
gli agenti della Guardia Municipale, istituita dal
Comune per il mantenimento dell’ordine pubblico.
♦
Sin dai primi giorni della rivoluzione, il Municipio
proibisce gli assembramenti di cittadini e la
celebrazione, in maggio, della festa di Sant’Isidoro,
disponendo al contempo una raccolta di fondi e munizioni
per la difesa dell’isola dalla restaurazione borbonica.
♦
Il Governo rivoluzionario impone a ciascuna città un
contributo di guerra sotto forma di milizie volontarie o
di risorse economiche: a Giarre viene imposta la
fornitura di 45 uomini per l’esercito Nazionale ovvero
il pagamento di 20 onze per ogni soldato non reclutato.
Nessuno tra i sette volontari giarresi è reputato
ideoneo all’arruolamento: il debito del Municipio
ammonta, allora, a 900 onze da versare al Governo
rivoluzionario.
♦
Il rifiuto dei giarresi di pagare il dazio sui beni
consumo fa collassare le casse comunali: vengono sospesi
gli stipendi agli impiegati del Municipio ed inviato un
accorato appello al parlamento di Palermo affinché
cancelli il debito giarrese.
♦
Il Governo rivoluzionario dichiara che i beni della
Contea di Mascali debbano considerarsi di pertinenza
della nazione siciliana.
♦
Il parlamento siciliano dispone che si elegga "un
aggiunto particolare nel quartiere di S.Giovanni e
campagna (...) considerato che il comune di Giarre è ben
popoloso e che l'aumento di un eletto non può che
arrecare vantaggi e speditezza nell'amministrazione";
la nuova figura amministrativa avrà il compito di
coadiuvare il sindaco nelle funzioni dello stato civile
per la popolosa frazione etnea.
♦
In giugno si tengono le elezioni per il nuovo consiglio
civico di Giarre: i 365 votanti eleggono 60 consiglieri.
♦
Riposto, invece, grata per l’autonomia concessa dal re
Ferdinando II, non insorge contro la casa Borbonica.
♦
In luglio nella città marinara si inizia la costruzione
di un "Ospedaletto" adibito come ricovero per gli
ammalati indigenti.
♦
Nel corso del medesimo anno viene emanato il primo
regolamento organico del prestigioso corpo bandistico
della città di Giarre: i suoi 23 elementi sono diretti
dal maestro Gioacchino Gullotta. La banda avrà quali
direttori il giarrese Leonardo Toscano, Carmelo
Vitaliati, (1868-1884) il vicentino Antonio Sardei
(1884-1890), Sabatino Papa, Rocco Vincenzo Trimarchi di
Sinopoli, Angelo Castellani di Nettuno (1904-07), Luigi
Pucci di Cava dei Tirreni (1910-20), Augusto Centofanti
di Lanciano (1929-31), Concezio di Rienzo (1931-40) e
Gerardo Marrone di Lanciano. Il Centofanti, in
particolare, condurrà il corpo bandistico, costituito da
oltre 60 elementi appartenenti alla Grande banda, agli
importanti successi nazionali di Roma e Bologna; nello
stesso periodo sarà attiva anche una Piccola banda.
1849:
Il 12 gennaio, in occasione del primo anniversario della
rivoluzione, si tengono a Giarre solenni festeggiamenti
conclusi dal Te Deum al Duomo.
♦
La città, intanto, viene tassata per 6.900 onze: il
consiglio civico, considerata la sproporzione
dell’imposta rispetto a quella applicata alle città
vicine (Acireale, più grande e ricca, ne deve versare
solo 7.800) invia una delegazione a Palermo per perorare
la revisione della delibera. Le spese municipali vengono
drasticamente ridotte su tutti i capitoli (sanità,
istruzione, fabbrica del Duomo, teatro).
♦
Il 29 marzo, dopo un lungo armistizio con il governo
rivoluzionario, l'esercito borbonico, comandato da Carlo
Filangieri, principe di Satriano, e composto da 16.000
uomini appoggiati da 18 fregate, inizia a muovere contro
gli insorti guidati dal generale polacco Ludwik
Mieroslawski forte di 7.700 uomini. La sproporzione di
forze navali spinge i siciliani lontano dal litorale
mentre Filangieri progetta due sbarchi, a Riposto e a
S.Alessio, per prendere la roccaforte di Taormina da
fronti opposti e poi marciare su Catania. Mieroslawski
scopre il tentativo di sbarco ("Ho avvisi sulla
probabilità d'uno sbarco del nemico al Riposto: noi lo
disfaremo"). Ma, bramoso di attaccare Messina,
decide di non riunire l'esercito a Giarre per prevenire
le operazioni borboniche.
♦
Il 30 marzo, sotto una pioggia incessante, l'esercito
reale avanza sul litorale, protetto da fitti
cannoneggiamenti.
♦
Il 2 aprile la flotta napoletana si sposta dinnanzi a
Riposto, in attesa di bombardare la città. Mieroslawski,
che ha solo 2.000 soldati disponibili, ai quali si
aggiungono altri 2.000 volontari (100 sono giarresi), si
prepara alla battaglia decisiva a Giarre-Riposto.
Intanto, Filangieri, accortosi che lo scalo di S.Alessio
è sguarnito, richiama da Riposto le sei fregate e sbarca
le truppe sul litorale messinese. Alle 16.30 Taormina
cade nelle mani borboniche ed una densa colonna di fumo,
visibile anche da Giarre, causa un forte scoramento
nelle truppe rivoluzionarie: Mieroslawski, ritenuta
impossibile la difesa della posizione con le poche forze
a disposizione, ordina di ripiegare prima a Fiumefreddo,
poi a Piedimonte. Nel corso della ritirata i volontari
siciliani sbandano fuggendo verso Giarre mentre
l'esercito rivoluzionario apre il fuoco sui disertori.
Mieroslawski decide, infine, di arroccarsi a Catania
compiendo il periplo dell'Etna (Linguaglossa, Randazzo,
Bronte).
♦
Il comando dell’esercito borbonico, consolidata
Taormina, invia in avanscoperta a Giarre il maresciallo
dei carabinieri reali, Salvatore Maniscalco, con due
compagnie che vengono ricevute trionfalmente dalla
popolazione. Dalle memorie di Filangieri leggiamo che "gli
abitanti di Giarre, d'onde poche ore prima era partito
il nemico, vennero incontro al nostro distaccamento, lo
invitarono ad entrare e festeggiarono i soldati".
♦
Mercoledì 4 aprile l'intero corpo d'esercito entra
a Giarre senza colpo ferire, accolto dal grido "viva
il nostro re"; una deputazione cittadina incontra il
generale Filangieri proclamando la sottomissione
incondizionata degli abitanti al re Ferdinando di
Borbone. Ancora dalle memorie del generale: "L'esercito
napolitano insieme con gli svizzeri che non si trovavano
in Giarre (reggimento Riedmatten e 1° battaglione
Bernesi) bivaccò nelle vicine campagne", mentre lo
stato maggiore ed il parco artiglieria trovano spazio in
città, "ed in Giarre, la operosa sollecitudine del
capitano Maniscalco aveva saputo in poche ore ed in
difficili condizioni riunire bastanti viveri a
rinfrescar le milizie, usando nella notte i più
ingegnosi artifizi per non essere sorpreso dal nemico,
coll'accendere intorno al paese grandi fuochi, quasi
indizio che si accampasse il nerbo di tutto l'esercito".
♦
Nello stesso giorno, viene fissato a Giarre il quartier
generale borbonico e viene emesso un comunicato
pubblicato sul num. 35 del Notiziario di Sicilia.
♦
Il 6 aprile, dopo una breve battaglia, cadrà Catania; il
14 maggio Filangieri, entrando a Palermo, porrà fine
alla rivoluzione siciliana.
♦
Ripreso il controllo sul possedimento, il 6 ottobre, con
un avviso da Malta, il principe di Capua, “nella sua
qualità di padrone diretto della Contea di Mascali”,
propone agli enfieuti un accordo che prevede uno sconto
del 10% in cambio del pagamento immediato dei canoni
arretrati.
♦
In luglio viene vietato lo sbarco a Riposto della nave
inglese “Morning Star” perché proveniente da Malta dove
imperversava una epidemia di colera. In seguito
all’intervento del console inglese in Sicilia lo sbarco
verrà autorizzato.
♦
Nel territorio della Contea si diffonde una epidemia di
febbri intermittenti; dagli atti dell’Accademia gioenia
di scienze naturali leggiamo che “I primi casi di
quella costituzione epidemica si osservarono nelle
regioni basse e più vicine alla palude Gurna volgarmente
chiamata, e alla palude Auzini, specialmente nelle
contrade di Gona Ficherella Carlino Carrabba S.Maria la
Strada; gardo grado salirono in Mascali, e nel lasso di
tre mesi attaccarono due terzi della popolazione (…). La
epidemia di che trattasi spaziossi a tutte le altezze
dell’abitato dell’Etna orientale, a cominciar dal
Riposto di marino livello sino al Milo, tre mila piedi
elevato, abbracciando Giarre Macchia Mascali Nunziata
S.Giovanni S.Alfio e tutta quella deliziosa campagna
(…). La causa della malattia di che trattasi fu il non
essere state nettate le paludi Gurna Auzini, e l’esservi
entrata in quell’anno dell’acqua marina. Il miasma
spaziossi sulle ali dei venti sotto i continui spiri
dell’Est, infestava tutti quei abitati dell’Etna salendo
sino al Milo.”
1850:
Antonino Grassi viene nominato sindaco di Giarre per la
seconda volta.
♦
Antonio Busacca, nel suo “Dizionario geografico,
statistico e biografico della Sicilia”, descrive
Giarre come un "capo circondario, nel val di Noto,
sul litorale di Catania, presso Mascali, intendenza di
Catania, distretto di Acireale, diocesi di Messina,
popolazione 16.000. Dista 1 miglio dal mar Jonio. E' un
paese di molto commercio per la strada rotabile”.
Riposto, invece, “ha una quantità di magazzini e
cantine ed un fortino sul lido. Serve da emporio per il
vino di Mascali e dei contorni che si esporta anche
fuori regno. Ha una marina di 100 e più legni
mercantili. Pop. 6.000”.
♦
Viene costruita a Giarre, in via Stovigliai, la chiesa
della Badia: inizialmente è una cappella riservata alle
suore addette alla ruota dei proietti che raccoglieva i
trovatelli.
♦
Una epidemia di colera causa diverse vittime.
♦
E' attivo a Giarre un Gabinetto di lettura.
♦
La città è rischiarata dalla luce di 25 fanali ad olio
che vengono accesi secondo il calendario delle fasi
lunari per risparmiare il combustibile nelle sere di
luna piena.
1851:
Il fisico giarrese Giuseppe Antonio Mercurio pubblica il
suo “Saggio sulla topografia medica della Contea di
Mascali” fornendo, tra l’altro, una doviziosa
descrizione socio-economica dei borghi della Contea.
Scrive il Mercurio che “la Contea è divisa oggi in
tre Comuni e sonvi inoltre diverse borgate più o meno
popolose, Mascali più vetusta di quante altre città
sieno qui, fu il capo luogo di tutte sino a pochi anni
or fa, Giarre nato in sito più felice, e cresciuto
rapidamente, ottenne d’esser diviso da quella, e mandata
ad effetto la territoriale divisione nell’anno 1824, gli
spettò la più vasta e amena parte della Contea (…).
Riposto pel suo esteso commercio marittimo emancipassi
da Giarre. Queste tre Comuni sono in oggi riunite sotto
unico circondario di cui Giarre n’è il capo luogo.”
♦
A Giarre sono attive diverse scuole: l'educandario reale
(si insegnano la morale cristiana e la lingua italiana)
e 4 scuole a peso della rendita comunale (una primaria,
una di lingua latina, italiana e francese, una di
matematica elementare ed una di fisica sperimentale), vi
è anche una maestra delle fanciulle che insegna a
leggere, scrivere e avvia allo svolgimento delle
attività domestiche. Al teatro comunale (completato nel
1857) si tengono dei corsi di musica strumentale e
vocale. Altre scuole primarie sono attive a Macchia,
S.Giovanni e Riposto, dove funziona anche una scuola di
matematica elementare ed una scuola nautica.
♦
Grazie al facile accesso all'istruzione, Giarre è
diventata, oltre che un centro di piccoli proprietari
agricoli, una città di professionisti, come si legge
nella “Topografia medica” del Mercurio: "Gli avvocati
sono al numero di dodici oltre ai giovani che li
aiutano. Undici medici esercitano l'arte salutare, oltre
tre medici chirurgi, ed altri tre chirurgi. Diciassette
sono i farmacisti. Dodici tra architetti ed agrimensori.
Sette sono i notai".
♦
A Riposto, invece, prevale una classe commerciante: "In
Riposto vi sono diversi mercadanti, i quali hanno dei
capitali coi quali comprano le nostre produzioni, e
delle barche sulle quali inviano quelle in diverse parti
per rivenderle. Il mare di Riposto però non ha alcun
ricovero naturale né artificiale, ma è una spiaggia
aperta".
♦
Nella medesima pubblicazione, il Mercurio sottolinea
che, nel territorio della Contea, prevale la piccola
proprietà: Mascali, 1.630 salme legali, è suddivisa in
1.325 fondi, mentre le 2.660 salme del territorio di
Giarre sono divise in 3.689 proprietà, a Riposto,
infine, le 750 salme sono suddivise in 860 fondi.
♦
La “Topografia” del Mercurio fornisce anche un
interessante spaccato delle abitudini alimentari dei
giarresi dell’epoca: “La classe più agiata, e molti
artisti, al mattino prendono il caffè, quei della terza
lo prendono di rado, amano meglio prendere un
bicchierino d’acqua vite. Da pochi anni in qua si è
molto esteso il costume di fumare il sicaro, e
quell’altra di prendere tabacchi per il naso (…). Nell’està
godiamo il bene di poter mescolare la neve alle nostre
bevande o di poterle con essa rinfrescare. Nell’inverno
si conserva molta neve di quella che cade nella Cerrita
e negli altri boschi dell’Etna, in grandi magazzini
sottoterra, la quale nell’està non solo giova al consumo
che se ne fa in questa, ma se ne provvede l’isola di
Malta. Nell’està quindi abbiamo i sorbetti, le limonee,
e le orzate oltre a questo gli abitatori tutti della
nostra terra possono godere ne’ tempi estivi del
benefizio di bagni di mare”.
♦
Il Decurionato di Giarre accusa l’arciprete Fiamingo di
negligenza nella cura del suo ufficio: la celebrazione
dei sacramenti sarebbe trascurata a causa della gestione
del ricco patrimonio personale del prelato.
♦
Per sottolineare la rinnovata fedeltà alla corte
borbonica, il Decurionato di Giarre acquista un ritratto
del principe di Satriano che, due anni prima, aveva
riconquistato la Sicilia; il dipinto sarà esposto
durante le riunioni dei Decurioni.
♦
Completati i lavori per l’apertura dell’ampia strada che
collega Giarre a Macchia.
1852:
Giambattista Caltabiano è il nuovo primo cittadino di
Giarre.
♦
In luglio una patologia vegetale colpisce i vigneti
della Contea causando ingenti danni economici alle
coltivazioni: sarà debellata soltanto nell'anno
successivo.
♦
In settembre una eruzione dell'Etna lambisce Milo. Il
Comune di Giarre istituisce un servizio di corrieri per
osservare il fronte lavico e riferire in città; The
Times di Londra dedica un lungo articolo alle colate.
Viene avanzata al Municipio di Giarre la “supplica di
mastro Salvatore Russo, abitante nel quartiero del Ponte
colla quale, facendo conoscere la necessità ed utilità
di costruirsi una chiesetta nel detto quartiero, oggi
bastantemente popolato e molto distante dalla matrice
chiesa, si sono mossi i vari pietosi individui abitanti
nello stesso quartiero a contribuire denaro, mano
d’opera, materiale ed altro, secondo la rispettiva
possibilità per riuscire nella costruzione della
chiesetta”.
♦
Il nuovo quartiere del Ponte, sito tra Giarre e Riposto
e sorto all'inizio del XIX secolo, è così chiamato per
via di un ponte girevole che attraversa la "via Nuova"
che collega i due abitati; la richiesta dei residenti
testimonia l’intraprendenza del nuovo agglomerato
urbano.
♦
Apre il Collegio di Maria per l’istruzione delle giovani
ospitate nell’orfanotrofio.
♦
Dopo otto anni di ricerche, il Comune di Giarre delibera
la costruzione del cimitero nei pressi della chiesa di
S.Matteo, perché il luogo ha già ospitato le sepolture.
Nel 1856, però, la scelta verrà rigettata
dall’Intendenza del val di Catania.
♦
Il Municipio acquista un terreno lungo la “via Vecchia”
al fine di costruirvi il nuovo carcere del circondario:
i lavori, bloccati dalla rivoluzione del 1860,
riprenderanno solo nel 1895.
1853:
Il Decurionato delibera l’istituzione di un cantiere di
lavoro per fronteggiare la crescente disoccupazione;
l’iniziativa dovrebbe contribuire alla realizzazione di
un locale da adibirsi a pubblico mercato degli animali
onde evitare che la compravendita si svolga in piazza;
l’Intendenza blocca il progetto invitando, piuttosto, il
Comune a riparare le strade del suo territorio.
♦
Si inizia a Riposto la costruzione della Chiesa del
Carmine: sita nel quartiere dello Scariceddu, secondo
nucleo urbano dopo i Pagliai, viene realizzata grazie al
contributo di una famiglia locale di origine acese.
1854:
La polizia borbonica dà ordine al delegato di polizia di
Riposto, Fleres Trischetto, di contrastare le pulsioni
politiche di indole liberale, favorendo la elezione a
sindaco dei lealisti Giovanni Tomarchio (1856) e Filippo
Scavino Lella (1859) e attuando una dura repressione
contro quei cittadini accusati di sovversione
antiborbonica.
♦
La chiesa di S.Maria la Strada viene dichiarata
sacramentale, diventerà parrocchia solo nel 1922.
♦
Con i loro atteggiamenti sconvenienti, due giovani
ritardati mentali mettono in subbuglio Giarre: il
Decurionato ordina alle famiglie di non fare uscire di
casa i due “imbecilli”, pena l’arresto dei genitori.
♦
Si registrano alcune vittime per una epidemia di colera:
diversi cittadini catanesi si rifugiano nelle campagne
di Giarre per sfuggire al morbo; il Comune istituisce un
servizio straordinario di pulizia e disinfestazione
delle strade.
♦
Nel mese di maggio si tengono grandi festeggiamenti per
il santo patrono S.Isidoro con corse di cavalli, “vespri
solenni ravvivati dalla musica di cittadini dilettanti,
coll’intervento di un tenore e di un baritono
forestieri. Il 28, schiuse le porte della cappella,
rifulgerà il Tempio all’apparire del simulacro del Santo
che sarà annunciato da innumeri voci di cittadino
giubilo. Nelle ore pomeridiane si rinnoverà lo
spettacolo della corsa, le bande lungo le strade
addoppieranno l’entusiasmo popolare, nel tempio a sera
sorprendente illuminazione brillerà vivida luce di pieno
meriggio e ben più vivida si spanderà per le strade, si
intuonerà fra i più dolci concerti musicali il vespro ed
infin di questo faran sorpresa i ferventi trasporti dei
divoti giarresi, i quali fa lo scampanio, gli inni, gli
evviva, le lunghe moschetterie, gireranno in trionfo per
la città il simulacro del Santo, preceduto dal lungo
stuolo del clero e delle diverse congregazioni:
ritornato il Santo al tempio, armoniosi dialoghi in
piazza susseguiranno e porrà fine al fausto giorno
giocondo artifizio di fuoco di mirabil disegno”(cit.
in Papa).
1855:
Il Comune di Giarre delibera l’erogazione di un
contributo per l’acquisto di un nuovo organo per il
Duomo “considerando che questo tempio nostro desta
l’ammirazione dello straniero e l’orgoglio della nostra
città e considerando che un sì magnifico edifizio
arricchito come lo è da superbi marmi, squisite
dorature, d’insigni dipinti dei più celebri artisti
siciliani e doviziosissimi arredi sacri, sol difetta
nell’interno di un organo grandioso che faccia
melodiosamente risuonare le odierne perci che noi si
ergono all’Altissimo per la prosperità della patria e lo
splendore del trono”.
♦
A causa degli avvallamenti della via Callipoli nel
tratto più settentrionale, tra il fondaco Barone ed il
torrente S.Maria la Strada, si susseguono diversi
allagamenti: il Decurionato inoltra una richiesta alla
Deputazione provinciale per approntare un nuovo
tracciato o, in subordine, la sistemazione del percorso
originario.
♦
La versione curata dal Di Marzo del celebre “Lexicon
topographicum” dell’abate Vito Maria Amico contiene una
interessante voce su Giarre: “Il comune di Giarre si
è grandemente accresciuto in questo secolo, poichè non
essendo nello scorcio del trascorso secolo se non un
municipio di Mascali non per anco collettato, oggi
avanzando in ampiezza e popolazione il paese stesso cui
era aggregato. Costituisce un capo circondario di 8a
classe in provincia di Catania da cui dista 80 m.,
distretto di Acireale donde 10 m., diocesi di Messina, a
193 miglia da Palermo. L'attuale chiesa principale prese
a fabbricarsi nel 16 novembre del 1794, per opera del
sc. D.Domenico La Spina, colle elemosine di pii fedeli,
dietro real decreto datato in Napoli nel 3 luglio del
1794, esecutorio a 27 agosto dello stesso anno. Attesta
il Sacco che scrisse nel 1799, esservi inoltre un
convento di Agostiniani scalzi, un oratorio di S.Filippo
Neri, una scuola di grammatica e di belle lettere ed un
caricatojo in distanza di 1 miglio dall'abitato”.
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Il filologo Innocenzo Fulci elenca Giarre e Riposto
quali rari esempi di toponimo preceduto dall’articolo: “Or
siccome gl’Italiani hanno alcune terre e città
coll’articolo (…) così parimenti hanno i Siciliani
moltissime borgate, che eran forse luoghi distinti per
qualche circostanza, e divenuti paesi conservarono la
denominazione e l’articolo. Tali sono (…) Li Giarri è
oggi un paese così detto dall’essersi rinvenute in quei
contorni anfore antiche di creta cotta dette giarri in
Siciliano (…). Lu Ripostu così chiamato, perché regio
caricatore alla distanza d’un miglio dalle Giarre, conta
oggi 7 mila abitanti”.
1856:
Il nuovo sindaco di Giarre è Vincenzo Pistorio.
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Un violento temporale causa l’allagamento di strade,
fondi agricoli ed abitazioni di S.Giovanni (dicembre).
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Si tiene nel Duomo di Giarre una solenne celebrazione di
ringraziamento perché il sovrano Ferdinando II è
miracolosamente scampato ad un attentato.
1857:
Iniziano i lavori per la costruzione della chiesa del
Carmine di Giarre; il nuovo tempio viene realizzato
grazie all’intervento di un ricco borghese, don Rosario
Grasso, che acquisisce il diritto di patronato sul
tempio, vale a dire la possibilità di sceglierne il
cappellano. Contrariato dalle scelte del Grasso, che
sminuiscono il suo carisma, l’arciprete Fiamingo
presenta una lettera-denuncia al Vescovo, sostenendo che
“alcuni rivoltosi preti di questa comune (…) hanno
alienato il povero uomo dalla sua affezione dalla chiesa
in costruzione”. Inoltre, “il Decurionato
conoscendo che l’inaugurazione e l’installazione di tali
pubbliche fiere in detta contrada Ponte (…) ritornano
molto vantaggio dei singoli di questo comune”
concede al nuovo quartiere del Ponte l'autorizzazione a
celebrare due fiere, il 25 marzo e l'8 settembre.
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Il 5 dicembre viene istallata una stazione telegrafica
ed aperto, ancora incompleto, il piccolo teatro lirico.
Quest’ultimo, realizzato con una struttura in legno a
palchi tra i quali spicca quello reale, viene inaugurato
il 30 maggio con un Gran ballo di corte in occasione del
genetliaco del re.
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Sugli elenchi consolari del regno figurano i nomi di
Robert Jeans, viceconsole britannico a Giarre, e di
Giacomo Fiamingo, viceconsole del Regno di Sardegna e
del Regno di Spagna.
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Vengono eseguiti dei lavori urgenti per la riparazione
del tetto del Duomo di Giarre.
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Il Municipio emana un regolamento per la circolazione
dei mezzi di trasporto: è proibito correre a cavallo
nell’abitato, lasciare liberi gli animali, chiedere
compensi esagerati da parte dei vetturini e mancare agli
appuntamenti con i clienti.
1858:
Antonino Grassi viene nominato sindaco per la terza
volta, rimarrà in carica sino al 1862.
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Viene aperto l'orfanotrofio comunale.
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Lungo la via Callipoli vengono collocati tre ponti
mobili in ferro per consentire l’attraversamento della
strada durante i frequenti allagamenti per le piogge
invernali.
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Il Municipio di Giarre delibera la partecipazione,
assieme agli altri comuni del mandamento, ai lavori per
il prosciugamento della palude di Fondachello.
1859:
Viene aperta a Giarre una scuola serale comunale per “i
figli delle classi più infime della società”, perché
“coll’istruzione ricevono un nuovo battesimo morale
che li solleva dall’ignoranza produttiva di ogni danno”.
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In giugno i sindaci di Giarre e Mascali siglano un
accordo per la realizzazione di una conduttura idrica
tra i due abitati; l’opera, favorita dalla generosa
donazione di un privato cittadino, consentirà alle
abitazioni di Giarre di ricevere l’acqua corrente della
fonte Nocilla sita nel territorio mascalese. Nella
delibera del Municipio leggiamo le nobili intenzioni del
Decurionato: “In Giarre l’acqua correrà per servizio
di tutti, correrà pel cittadino, pel forestiere, pel
transitante, per servizio delle truppe nazionali che ben
spesso muovono da Catania per Messina e viceversa,
correrà infine per dissetare gli animali di qualunque
sorte con costruirvi, all’oggetto, nei locali
convenienti i corrispondenti abbeveratoi”. La
conduttura verrà consegnata nel gennaio del 1863: il
costo dell’opera ammonta a 66.249 lire, mentre i 2.400
metri di tubatura necessari sono stati acquistati in
Francia e spediti via nave a Messina; da Parigi giunge
anche l’ingegnere che dirige i lavori di istallazione
della rete idrica.
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La città rinnova la sua fedeltà ai sovrani borbonici in
due occasioni: il gran galà di tre giorni che si tiene
al teatro municipale per festeggiare le nozze dell’erede
al trono, Francesco II, Duca di Calabria e, nel mese di
maggio, una messa in suffragio che si tiene al Duomo per
la morte del re Ferdinando II.