Dal libro "La Leggenda dell'A.C. Riposto 1948"
Qualcosa deve, però,
iniziare a bollire in pentola se i giornali riferiscono di un A.C.
Riposto che lavora nell’ombra, lasciando tifosi e cronisti all’oscuro
delle manovre iniziate attorno al 15 agosto e concluse, dopo quindici
torridi, e non solo per il caldo, giorni di trattative.
L’annuncio del gran
colpo messo a segno da Messina ed i suoi collaboratori viene diffuso il
primo settembre e desta una notevole sensazione.
Il nuovo tecnico per la
stagione 1951-52 sarà Ricciotti Giorgi, nato nella Trieste ancora
asburgica di Joyce e Svevo, ed allenatore in Jugoslavia. Sarà,
probabilmente, stata la coscienza di Giorgi ad indurlo a lasciare quella
polveriera rappresentata dalla terra di mezzo tra l’Italia e il giovane
paese di Josip Broz, in arte Tito – dove anche il calcio assume
rilevanza politica – per poter lavorare più tranquillamente nella quiete
siciliana.
Ex mediano laterale
dalle discrete qualità tecniche, proveniente dall’Edera Dreher di
Trieste con la quale ha concluso al sesto posto il girone B della Serie
C dopo essere subentrato con la squadra nella quattordicesima posizione,
Giorgi ha iniziato la carriera di tecnico nella stagione 1941-42
guidando il Gruppo Sportivo Lancia di Torino. Successivamente ha
conseguito a Firenze il brevetto di allenatore seguendo il corso assieme
ad Alfredo Foni (olimpionico di Berlino e campione del Mondo nel ’38;
nel 52-53 vincerà lo scudetto alla guida di un Inter catenacciara e
criticatissima; allenerà l’Italia durante il ’58, anno delle sfortunate
qualificazioni al mondiale svedese, e la nazionale svizzera), Ettore
Brossi (ex calciatore del Bari) e Tricarico (alla Triestina dal ’35 al
’40). Giorgi torna nel ’43 nella sua città natale per allenare il
Circolo Sportivo Ponziana militante in Serie C, mentre, dopo la guerra,
chiamato a Spalato, ha allenato l’Hajduk condotto, nel 1945-46, alla
vittoria di un torneo jugoslavo di assestamento; dal 1946-47 ha assunto
il ruolo di responsabile delle formazioni giovanili della Dinamo
Zagabria e, nel 1948, è tornato alla Amatori Ponziana scissasi dal
glorioso azzurro alabardato C.S. Ponziana ed iscritta, ad insaputa di
alcuni giocatori, al campionato jugoslavo.
Il primo campionato,
disputato nel 1946-47, come accadde del resto per la Triestina in
Italia, fu disastroso: entrambe le squadre retrocedettero in Serie B, ma
giunse, provvidenziale e politicissimo, il ripescaggio per motivi
patriottici sia per la Ponziana Trst che per la Triestina.
Nel 1947-48, guidata da
Giorgi, l’Amatori disputò il suo miglior campionato giungendo al settimo
posto alle spalle di Dinamo Zagabria, Hajduk Spalato, Partizan Belgrado,
Locomotiv Zagabria e Stella Rossa di Belgrado. La stagione successiva,
complice anche lo scarso pubblico triestino che, evidentemente, aveva
ben compreso le ragioni politiche delle scelte dell’Amatori,
retrocedette concludendo il campionato al decimo posto e sospendendo
l’attività per difficoltà finanziarie. Ricciotti Giorgi – e ritorniamo
al presente narrativo del 1950 – passa al Lubiana, squadra di Serie B,
che traghetta, per merito del quarto posto finale in graduatoria, nel
massimo campionato. Terminato il torneo a novembre (in quel periodo si
giocava da marzo a novembre) Giorgi torna in Italia nell’Edera-Dreher e
da qui passa, infine, a Riposto portando con sé alcuni dei suoi
fedelissimi.